La Storia

USA IL MOUSE SULLA FOTO PER PILOTARE LA VISUALIZZAZIONE

facciata chiesa san michele arcangelo nocera superiore
Facciata chiesa San Michele Arcangelo Nocera Superiore

La prima notizia del luogo la troviamo in un documento del 1010, anno in cui l’abate Pietro, nel mese di novembre, essendo principe di Salerno Guaimario, diede in concessione a Iocardo e Sasso un terreno, sito nel luogo di Mallone, e precisamente nella zona denominata selice perché, per un determinato tempo,  lo lavorassero secondo il contratto di pastinato in auge in quel tempo (1).

La fondazione invece della chiesa in Croce Malloni risale al secolo XII. La prima notizia di essa la troviamo intorno all’anno 1061, contemporaneamente all’invenzione della celebre immagine di Maria SS., sotto il titolo Materdomini. In quella importante circostanza, la processione uscì proprio dalla chiesa di Croce Malloni al cui parroco era stata manifestata la rivelazione avuta da una donna, di nome Caramari (cara a Maria) del luogo in cui era stata rinvenuta l’immagine della Madonna nera, forse interrata per difenderla dagli iconoclasti.

La parrocchia, in quei tempi, era intitolata a S. Fortunato, titolo che fu sostituito nel momento in cui essa fu, dall’antico sito, spostata presso la cappella intitolata a S. Michele Arcangelo (dove si trova ancora oggi), come leggiamo  nella Visita pastorale del 1721, fatta a quella parrocchia dal vescovo Niccolò De Dominicis. Questa chiesa, dopo undici anni da quando era diventata parrocchia, sotto il titolo di S. Michele Arcangelo ai Malloni, fu giocoforza ampliarla e restaurarla. Per questa ragione si usò l’attigua Congrega di S. Lucia  per le celebrazioni e per la conservazione dell’Eucaristia.

Nel 1857, essendo vescovo di Nocera dei Pagani Mons. Aniello Giuseppe D’Auria, la parrocchia fu smembrata per costituire una nuova parrocchia, sotto il titolo di Maria SS. di Costantinopoli in Pecorari di Nocera Superiore. Nell’antica chiesa parrocchiale di S. Michele Arcangelo, di stile barocco, più volte restaurata, sono ancora oggi cinque gli altari: il maggiore, al centro dell’abside, è dedicato a S. Michele Arcangelo, e i quattro minori ai due lati, sono dedicati, rispettivamente, a S. Maria delle Grazie, alla Madonna del Carmine, a S. Giovanni Evangelista, e a S. Sebastiano.

Negli anni ’30 del secolo scorso a nord della facciata del detto tempio, per interessamento del parroco don Giuseppe Orlando e della popolazione, fu costruito un campanile, crollato per metà con le altre parti della chiesa  a causa del catastrofico terremoto del 23 novembre del 1980. In attesa di restauro,il culto si svolgerà, da quel momento, in un prefabbricato, dono della Caritas del Triveneto, fino all’anno 2000, per far ritorno nell’antica chiesa, ormai restaurata, mentre si benediceva la prima pietra nel luogo in cui era stato il prefabbricato per procedere alla costruzione, con il contributo della Conferenza Episcopale Italiana e del popolo cristiano, di un grande complesso parrocchiale, a poche decine di metri a nord dell’antica chiesa, su circa tremila metri quadrati. Esso è composto: dal tempio, capace di contenere circa 600 persone a sedere, dall’ufficio parrocchiale, dalla sacrestia, dalla casa canonica e dai locali annessi per la catechesi, le attività pastorali e oratoriali, oltre che da un ampio parcheggio e di un appezzamento di terreno di circa duemila metri quadrati per la costruzione di un campetto da gioco a servizio dei ragazzi e dei giovani della parrocchia.

Il nuovo tempio fu consacrato il 2 aprile del 2006, con grande concorso di popolo e di clero, dall’alloravescovo diocesano S.E. Rev.ma Mons. Gioacchino Illiano, oggi emerito, il quale si era adoperato per tale realizzazione, non senza l’ammirevole gara del  popolo di Dio, l’Amministratore parrocchiale e le Suore di Gesù Buon Pastore (dette Pastorelle, fondate dal beato Giacomo Albrione), alle quali lo stesso Pastore aveva affidato nel settembre del 1988, con regolare convenzione, la parrocchia perché ne curassero la vita pastorale, affiancate da un presbitero, esperienza, questa, conclusasi nel 2014 con risultati apprezzabili, anche con il nuovo vescovo S. E. Rev.ma Mons. Giuseppe Giudice che, più volte l’ha visitata, in questo primo anno e più, dall’inizio del suo Servizio episcopale in Nocera Inferiore-Sarno. Nel 2014 la Parrocchia viene affidata a Don Giuseppe Perano il quale, eccellentemente,  raccoglie l’eredità di Don Mario Vassalluzzo, che ha guidato la comunità fino agli ultimi giorni. Già Viceparroco in questa comunità, Don Giuseppe, viene ordinato sacerdote nel luglio del 2012 nella sua parrocchia di S. Alfredo in Sarno (SA). 

Nella Parrocchia, oltre alla famosa Basilica pontificia Materdomini (sorta sulla prima chiesa del 1061), sono presenti: l’antica chiesa parrocchiale, oggi di proprietà della Diocesi, e le cappelle di S. Lucia v. e m.( sec. XIV), che fa parte integrante della locale omonima Confraternita attigua all’antica chiesa parrocchiale, in viale Croce, da poco restaurate, di S. Onofrio (XVII secolo), in via Garibaldi, dell’Addolorata (del 1754), in via Taverne, di S. Maria delle Grazie ( XVII secolo, oggi  in parte diruta)  in Via Croce Malloni, tutte di proprietà privata (2).

 

1. M.Morcaldi-M. Schiani-S. De Stefano. (a cura), Codex Diplomaticus Cavensis (C.D.C), vol.IV, p. 173, Napoli 1875; M. Vassalluzzo, Rocca Apusmontem – feudo cavense, pp. 17-19, Massimo Villano Ed., Roccapiemonte 1980.

2. M. Vassalluzzo, La restaurata chiesa S. Michele Arcangelo, Nocera Inferiore 2001.

WP Twitter Auto Publish Powered By : XYZScripts.com